KRST

di Pier Tulip

   
   
     
   
   

 

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Indice dell'opera

 Introduzione

Prologo

Le fonti

1 La nascita

2 Il pensiero

3 La morte

4 Il Cristo svelato

  4.1 Il Gesù dei Vangeli

  4.2 Il Gesù della storia

5 Conclusioni

6 Appendici

  6.1 Bibliografia

  6.2 Lettera di Mendoza

  6.3 Frontespizio Dupuis

  6.4 Cappella Sansevero

  6.5 Gli Apostoli

  6.6 Note di Astronomia

  6.7 La leggenda di Hiram-Habif


 
230 pagine
60 illustrazioni e 3 tabelle

 

 

     

 

5 Conclusioni

 Presento in questa intestazione una foto del Cristo velato del Sanmartino che si trova nella Cappella Sansevero a Napoli. Ho iniziato questa ricerca parlando della domanda sorta nell'analizzare il messaggio ermetico che Raimondo de' Sangro ha voluto nascondere nelle belle opere di questa cappella. Il Cristo velato è l'emblema di questo messaggio che ora comprendo compiutamente. Ciò che avevo rilevato con un punto interrogativo nell'Epilogo di Rum Molh trova conferma negli approfondimenti di queste pagine.

È il momento di trarre delle conclusioni.

Ci siamo affannati a ricostruire genealogie, a muovere e spostare apostoli come pedine, a ricercare luoghi, date e eventi che forse non sono mai esistiti. Abbiamo scoperto che la storia descritta dai Vangeli non può essere letta con una chiave di lettura "normale", in quanto forse tutti gli episodi contenuti nei Vangeli sono descritti in chiave allegorica. Sulla scorta di quanto abbiamo scoperto è difficile discernere fra quale sia la verità e quale la finzione, fra i personaggi storici e le figure narrative, fra i luoghi reali e le ambientazioni fittizie.

Riporto per memoria del lettore l'elenco delle principali allegorie che abbiamo evidenziate:

L'equivalenza di Gesù e Giovanni Battista col Sole

La nascita il 25 dicembre

La nascita da una vergine a Betlemme

L'inizio della predicazione

I 40 giorni nel deserto

Le nozze di Cana

La moltiplicazione dei pani e dei pesci

Gesù cammina sulle acque

Pietro-Aiòn

L'entrata a Gerusalemme

Il tempo della Parusia e l’Era messianica

La stanza per la cena in Marco

Il Consolatore

La cena pasquale

Barabba

I due ladroni

La lancia nel costato

La morte e la risurrezione

e numerosi altri dettagli della narrazione

Sono state scritte milioni di pagine per commentare i passi dei Vangeli, interpretandoli in modo letterale e per costruire impalcature teologiche o catechistiche; altri autori li hanno interpretati col fine di confutarli perché avevano individuato discrepanze e incongruenze nella narrazione: tutti sono caduti nell'errore di considerarli una testimonianza di fatti veramente accaduti.

È forse esistito un uomo che ha saputo sbalordire una parte e intimorire un'altra, una personalità carismatica che ha saputo fare proseliti ed ha generato la trasformazione del pensiero allora corrente in una nuova religione. Ma non possiamo dire dove sia nato e dove sia vissuto quest'uomo, chi erano i discepoli e quanti ne erano; non possiamo nemmeno fare delle ipotesi perché, avendo riscontrato tante bugie e costruzioni allegoriche, pensiamo che tutto il contenuto dei Vangeli debba essere completamente decodificato. Ed anche se riuscissimo in questo compito, comunque non ne trarremmo nessun elemento chiarificatore.

Il messaggio del cristianesimo primitivo non è quello che la chiesa cattolica ci ha tramandato.

L'esatto contenuto di questo messaggio è stato da noi solamente sfiorato: ne abbiamo definito l'origine, ci ha permesso di giungere a risultati importanti, ma non ne abbiamo colto completamente l'essenza. Ne ho avuto diversi indizi nell'avvicinarmi alle teorie eretiche e in altri documenti e mi riprometto di analizzarlo a fondo in un altro momento, anche per rispondere ad un'altra domanda, che mi ponevo in Rum Molh, e che è strettamente legata al contenuto di  questo messaggio:

"Raimondo intende dire che Gesù era anch'egli un Gran Maestro come Hiram, Rosencrutz, Borri, Saint Germain, Cagliostro, lui stesso?",

anche se penso di aver già risposto, in parte, in questa ricerca avendo rilevato non solo la corrispondenza fra il simbolismo mitraico, cristiano e massonico ma anche l'esistenza di un rituale di iniziazione, esplicito nel mitraismo e comunque rilevabile in alcuni passi dei Vangeli.

L'identificazione del primo cristianesimo col mitraismo rimane ancora un'ipotesi che, sebbene supportata da numerosi indizi, necessita di ulteriori ricerche, così come numerosi episodi e datazioni sono ancora da risolvere.

Ma un risultato mi appare certo: il cristianesimo delle origini era una religione solare e quindi pagana come tutte quelle che l'avevano preceduta, incluso l'ebraismo. Le costruzioni teologiche successive hanno solo origine dal pensiero umano e nessun dio ha mai fatto rivelazioni, né tramite un figlio né tramite un profeta.

A nulla valgono tutte le opere apologetiche dei Padri della Chiesa. Il mito solare traspare da tutti gli evangelisti canonici e alcune allegorie presenti in un autore non sono presenti in un altro, come se i revisori cattolici avessero deciso di ridistribuirle fra i quattro diminuendo la loro densità e renderle così meno riconoscibili.

La probabilità di arrivare un giorno a conoscere la completa verità in base ad un'analisi dei documenti in nostro possesso è estremamente bassa e forse solo il completo accesso a tutte le fonti occultate, con somma diligenza attraverso i secoli nell'Archivio Segreto Vaticano, potrebbe portare nuova luce in questa ricerca.

Ne era perfettamente cosciente il Papa Benedetto XVI quando scriveva in Gesù di Nazaret: "Dal punto di vista teologico c'è da dire che se la storicità delle parole e degli avvenimenti essenziali potesse essere dimostrata impossibile in modo veramente scientifico, la fede avrebbe perso il suo fondamento.

D'altra parte a motivo della natura stessa della conoscenza storica non ci si possono aspettare prove di certezza assoluta su ogni particolare.", sicuro che la storiografia, l’unica via accettata dall’ortodossia, non potrà mai dimostrare pienamente la miticità o la non storicità di Gesù.

Le interpretazioni dei passi dei Vangeli e l'analisi delle figure dei personaggi in essi narrati sono state affrontate con spirito critico da una molteplicità di autori a partire dal ‘700. Non si contano i libri, i saggi, gli interventi, le opinioni a volte convergenti, a volte divergenti, ma sempre inefficienti al fine di ridimensionare nel mondo reale la figura di Gesù e la religione da lui scaturita.

Purtroppo la cultura è riservata a pochissimi, e la lettura è espletata da pochi: le masse non vengono nemmeno sfiorate dai dibattiti e dalle critiche razionaliste che invece gli autorevoli esegeti cristiani disdegnano per principio essendo essi i soli detentori della verità, trincerati dietro i concetti di fede e trascendenza.

Riporto in Appendice 1 una lista di opere critiche, a partire dal '700, nei riguardi del cristianesimo e delle religioni in generale, che non sono servite assolutamente a nulla, e ad esse si aggiungerà, immeritatamente, anche questo lavoro. Le ho impaginate a mo' di lapidi funerarie.

Con Charles François Dupuis, nella sua pregevole analisi redatta nel lontano 1794, Origine de tous les Cultes, ou la Réligion Universelle, dirò:

"E' più facile diffondere una grande menzogna che non una grande verità, poiché è più facile credere che ragionare, e perché la gente preferisce le meraviglie dei racconti alla semplicità della storia ".


   
                 
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