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Rum Molh di Pier Tulip Biografia romanzata di Raimondo de Sangro Il segreto della cappella Sansevero |
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Estratti
L'entrata di Carlo III a Napoli 1734
Indice dell'opera
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1747
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Lo scultore delle donne velate è sempre rimasto nei suoi pensieri e decide di incontrarlo. Manda il suo fidato servitore Gennaro Tibet a chiedere allo scultore se lo può raggiungere a palazzo per discutere di un lavoro da assegnare: - «Mi faccia sapere se e quando può venire, in qualunque momento io sarò ad attenderlo, anche adesso, con te, se può» Il mattino successivo Raimondo riceve Antonio Corradini nell’appartamento del Patriarca al primo piano. Il Corradini ammira le pitture di Bellisario Corenzio e di altri antichi pittori e una raccolta di cose non facili da descrivere. - «Prego Maestro accomodatevi, vorrei parlarvi di un mio progetto, piuttosto ambizioso, devo dire, e vorrei esplorare con voi le possibilità di realizzazione» - «Di cosa si tratta?» - «Adiacente al palazzo vi è una cappella di famiglia che vorrei addobbare con diverse sculture» - «Quante?» - «Il progetto non è ancora definito, ma dovrebbero essere una diecina» - «Dieci statue grandi quanto?» - «A grandezza naturale» - «Ma, Principe, vi rendete conto che io ho già 73 anni? Non potrei mai portarle a termine» - «Mi posso accontentare di quelle che vi sentirete di fare, ma io vorrei discorrere con voi più del progetto in generale che delle singole opere» - «E cosa ha di particolare questo progetto?» - «Prima di parlarvene avrei bisogno di alcune informazioni» - «Non siete a conoscenza delle opere che ho fatto?» - «No, non si tratta di questo, so che avete fatto delle sculture raffiguranti donne velate» - «Oh Dio!» - pensa Corradini - «non sarà un bigotto reazionario?» - «Si, sono delle opere allegoriche» Raimondo decide di sbilanciarsi un poco, per vedere se lo scultore si sbottona: - «E qual è l’allegoria? Ve lo chiedo perché ho avuto una discussione coi f… con amici e pensavamo che potessero rappresentare la dea velata» - «Quali amici?» - «Io faccio parte di un cenacolo accademico in cui ci dedichiamo alla poesia, conoscete l’Accademia dell’Arcadia?» - dice Raimondo mentendo, l’Arcadia gli viene ancora una volta in soccorso. - «Certo che la conosco!» - pensa Corradini - «così il principe è perlomeno di formazione cartesiana» - e risponde sbilanciandosi un po’: - «Certamente. Anzi devo dire di averla frequentata per qualche anno nella mia permanenza a Roma» - «E quindi le statue velate rappresentano forse la dea Iside?» - «Si» - risponde Corradini timorosamente. - «Ve l’ho chiesto perché è mia intenzione di inserire nella cappella una donna velata» - «La dea Iside in una cappella cattolica?» - «No, il soggetto è la pudicizia» - «Ah!» - «In effetti sto pensando di dare un duplice significato alle opere, uno secondo l’iconologia corrente e un altro con significato… diciamo… nascosto» - «Ah!» Raimondo resta in attesa di qualcosa di diverso da Ah - «Adesso tocca a te» - pensa. - «Quindi la cappella… diciamo così… vuole nascondere un messaggio?» Raimondo annuisce. - «Un messaggio criptato?» - «Si» - «E il soggetto?» - «Cose che non possono essere dette apertamente» A questo punto Corradini capisce che deve fare un passo avanti ....... |
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| 286 pagine 69 illustrazioni |
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